
Chi padroneggia i Patronati italiani all’ estero?
I patronatI sono un’istituzione benefica che hanno lo scopo di esercitare assistenza e protezione su determinate categorie di persone.
Patronati INCA e ACLI: La Storia dell’Assistenza agli Emigrati Italiani nel 1947
C’era una volta…alla fine del 1947, il riconoscimento dei patronati INCA e ACLI. La massiccia emigrazione degli italiani poteva contare sull’aiuto dei patronati italiani all’estero a favore dei lavoratori. Memorabili furono le battaglie per il riconoscimento di malattie professionali come la silicosi, straordinaria fu l’azione in settori minerari come Marcinelle, in Belgio. Poi sopraggiunse la sete di profitto!
Servizi dei Patronati Esteri: Tra Obblighi Istituzionali e Pratiche Discutibili
I patronati italiani dovrebbero assistere i connazionali all’estero per le domande di pensioni, il congiungimento di contributi o i certificati di esistenza in vita. Invece, come lo ribadisce da anni la Federazione Estero del Partito Comunista¹ e lo conferma la trasmissione della RAI Lo stato delle cose dell’11 novembre 2024², i patronati italiani all’estero (finanziati dallo 0.1999% dei contributi previdenziali versati all’INPS ossia centinaia di milioni di euro) non offrono affatto servizi gratis come dovrebbero, come fanno i servizi consolari di altri Paesi.
Patronati italiani all’Estero: Pratiche Illegali e Richieste di Donazioni Non Autorizzate
Benché sia vietato dalla legge, i patronati italiani all’estero pretendono le donazioni per far andare avanti le pratiche e sono sottomessi a punteggi che corrispondono a un finanziamento da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
La Denuncia di Antonio Bruzzese: Corruzione e Irregolarità nei Patronati Internazionali
L’ex sindacalista CGIL Antonio Bruzzese che lavorava in un patronato INCA gestito dalla CGIL in Argentina ha messo allo scoperto un sistema illegale non solo di richieste di donazioni agli utenti ma anche di « doppie cartelle » in tanti patronati italiani nel mondo, dall’Argentina all’Australia, dalla Danimarca alla Svizzera. Del resto, « la proliferazione di sedi di patronato è inversamente proporzionale al numero di potenziali utenti, mentre il MAECI³ prosegue nella chiusura di strutture consolari, riferimento per migliaia di connazionali emigrati. L’ idea avanzata in ambiti sindacali di far svolgere l’attività consolare ai Patronati è a dir poco stravagante. Il personale dei Patronati non ha la competenza per farlo. »⁴
Il Sistema dei Patronati in Italia: Un Modello Unico e Controverso
L’Italia sembra essere l’unico paese al mondo ad avere la formula ‘Patronato con gratuità’ per tutti. Gran parte dei parlamentari eletti all’estero (allorché tanti italiani all’estero difficilmente possono usare il diritto di votare) difendono patronati, associazioni e CGIE⁵ malgrado gli abusi.
Il Caso di Zurigo: Un Esempio Eclatante di Truffa nei Patronati
Un esempio concreto di ‘abuso’ è stato costatato a Zurigo. Come lo rivela la trasmissione Lo stato delle cose⁶, 400 italiani che si erano rivolti ai patronati sono stati truffati e la pensione non l’hanno mai vista. Il responsabile INCA CGIL è stato addirittura condannato a 7 anni di carcere per truffa e appropriazione indebita. Doveva fare le pratiche per le rate mensili e, invece, l’importo (un bel malloppo di 30 milioni di franchi svizzeri) veniva mandato su un conto bancario intestato INCA CGIL. Eppure, la CGIL di Camusso come di Landini continua a sentirsi « estranea ». E secondo gli ispettori del Ministero del Lavoro, l’attività del patronato « viene svolta con competenza e precisione ».
Proposte per Riformare i Patronati: Un Appello alla Trasparenza e all’Efficienza
Da parte di un sindacato e delle istituzioni il cui compito è quello di tutelare la ‘brava gente’, truffare i connazionali che hanno lavorato per tutta la vita e si ritrovano senza la propria pensione a dover chiedere assistenza sociale ai servizi del paese in cui vivono è una vergogna oltre che un reato. I servizi del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dei consolati che peraltro dovrebbero essere molto più accessibili vanno riassestati da cima a fondo.
Conclusione
La Federazione Estero-sezione Enrico Olivetti concorda con le proposte seguenti per risanare tutto il sistema : abolire la norma che obbliga i patronati italiani all’estero ad operare in almeno 8 Paesi che favorisce il clientelismo e l’aumento delle sedi di patronati italiani all’estero – cancellare le « doppie cartelle » – dotare il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con opportuni controlli del Parlamento, di un piano straordinario di ispezioni di tutti gli uffici… insomma farla finita con questo business milionario di non assistenza agli emigrati e ripristinare veri servizi alla Farnesina per i connazionali.
¹https://partitocomunistaestero.org/category/news/italiani-allestero/
³ Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
⁴ Lettera aperta di Alberto Bruzzese al presidente del Senato, Pietro Grasso (2015).
⁵ Consiglio Generale degli Italiani all’Estero.
⁶ https://youtu.be/_EVapmD03R8?si=_E8E49UTA2um6i9O