Partito Comunista – Federazione Estero

16/08/2025 By Redazione Non attivi

Proteste in Serbia: scontri violenti a Belgrado

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Introduzione

Le proteste in Serbia stanno scuotendo il paese. Quello che era nato come movimento studentesco si è trasformato in una mobilitazione nazionale contro il governo. La scintilla è stato il crollo della pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad, che ha causato 16 vittime. Da quel momento, il popolo è sceso in strada chiedendo giustizia e cambiamento politico.

Proteste in Serbia: la capitale Belgrado in rivolta

Gli scontri a Belgrado sono diventati il simbolo della rabbia popolare. Migliaia di cittadini hanno riempito le piazze, sfidando la polizia in assetto antisommossa. Le forze dell’ordine hanno risposto con gas lacrimogeni e blindati, mentre i manifestanti hanno eretto barricate e acceso falò.

Le immagini mostrano una capitale in stato d’assedio, con le strade trasformate in campi di battaglia tra popolazione e apparati repressivi.

Le manifestazioni si estendono in tutta la Serbia

Le proteste in Serbia non si limitano alla capitale. Da Novi Sad a Niš, da Kragujevac a Valjevo, migliaia di persone sono scese in piazza. In molte città sono state assaltate le sedi del partito al governo (SNS), simbolo di corruzione e clientelismo.

Questa volta non manifestano solo gli studenti, ma anche lavoratori, pensionati e famiglie: un movimento di massa che unisce ampie fasce della società.

Bilancio di feriti e arresti nelle proteste in Serbia

Il bilancio degli scontri è pesante. Nella prima notte di proteste si contano almeno 27 poliziotti feriti, circa 80 civili feriti e oltre 40 arresti. Nei giorni successivi, il numero degli arresti è salito a diverse centinaia, con testimonianze di abusi da parte delle forze dell’ordine.

Le cifre mostrano la durezza della repressione del governo serbo, che sembra puntare più a intimidire la popolazione che a ristabilire la calma.

Proteste in Serbia: La repressione del governo serbo

Il governo serbo ha scelto la via della forza. Le autorità accusano le piazze di essere manipolate da influenze straniere, ma senza fornire prove. Nel frattempo, il Consiglio d’Europa ha denunciato l’uso sproporzionato della violenza, mentre l’Unione Europea ha espresso forte preoccupazione.

Per i cittadini, le accuse di complotti esterni non cancellano la realtà: la repressione colpisce chiunque osi ribellarsi.

Manfestazioni in Serbia e richieste del popolo

Il popolo serbo rivendica:

  • Elezioni anticipate libere e trasparenti

  • La fine della corruzione sistemica

  • Lo smantellamento dei legami tra potere e criminalità organizzata

  • Maggiore libertà di stampa e diritti democratici

Le proteste in Serbia rappresentano quindi la voce delle masse popolari, che chiedono dignità e giustizia sociale contro un sistema percepito come autoritario.

Conclusione

Le strade di Belgrado e delle altre città sono oggi il simbolo di un conflitto politico e sociale profondo. Le manifestazioni in Serbia non sono un episodio isolato, ma la reazione di un popolo che non accetta più corruzione e repressione.

Il futuro resta incerto, ma una cosa è chiara: la forza delle masse non potrà essere soffocata con la sola violenza.

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