Partito Comunista – Federazione Estero

01/11/2024 By Redazione Non attivi

Il ballottaggio, ultima chance per destabilizzare la Moldavia

Il ballottaggio in Moldavia Tra Maia Sandu e Alexandru Stoianoglo

Il ballottaggio in Moldavia Tra Maia Sandu e Alexandru Stoianoglo

Il ballottaggio del 3 Novembre per eleggere il Presidente sarà l’ultima opportunità per destabilizzare la Moldavia.

I precedenti tentativi nel corso del referendum costituzionale per l’adesione della Moldavia alla Ue, riusciti solo in parte e pure malamente, hanno dimostrato quanto sia importante per le forze euroatlantiste destabilizzare la Moldavia in qualsiasi modo.

Primo tentativo di destabilizzazione della Moldavia

Il referendum indetto circa due settimane fa per inserire nella Costituzione l’adesione alla Ue come “obiettivo strategico della Moldavia (leggi “obiettivo strategico per destabilizzare la Moldavia”) è stato un tentativo, in parte riuscito seppur in maniera maldestra.

Infatti quando pareva ormai certa la vittoria del No al referendum della Moldavia, le forze oscure dell’euroatlantismo hanno fatto ricorso all’asso nella manica e cioè ad alcune migliaia di schede elettorali sorprendentemente tutte provenienti dall’estero.

In altre parole di cittadini non residenti nel Paese, elementi prezzolati per destabilizzare la Moldavia ribaltando artatamente quanto di lì a poco confermato in fase di spoglio e cioè l’incontestabile vittoria del No ad opera degli elettori residenti nel Paese.

In un precedente articolo intitolato “Referendum Moldavia, vittoria del No in 23 Distretti su 32 abbiamo dettagliato per ogni singolo Comune/Distretto i voti percentuali degli elettori residenti in Moldavia che hanno consacrato senza ombra di dubbio la vittoria del No.

Secondo tentativo di destabilizzazione della Moldavia

In occasione del referendum indetto in Moldavia circa due settimane fa, gli elettori hanno avuto la possibilità di eleggere il Presidente.

In quel caso gli elettori potevano riconfermare in tale ruolo l’euroatlantista Maia Sandu, Presidente uscente della Moldavia e fedele seguace di Bruxelles.

Cosa che però non è successa nonostante sorprendenti ed improvvisi aumenti di consensi, pure in questo caso da parte di elettori non residenti in Moldavia, anche se comunque largamente inferiori alle sue aspettative.

Talmente inferiori da portarla ad attestarsi a poco più del 42% dei voti e costringendola in tal modo ad affrontare il ballottaggio con Alexandru Stoianoglo, candidato del Partito Socialista.

Un altro tentativo parzialmente fallito, perlomeno al momento, di destabilizzare la Moldavia.

Nel frattempo si svendono i terreni agricoli della Moldavia

Il Governo euroatlantista della Moldavia, nonostante la risicata e forzata vittoria al referendum di quanti volevano a tutti i costi un consenso pubblico all’adesione del Paese alla Ue (con scontato successivo ingresso nella Nato) non ha aspettato per mostrare il vero volto.

Infatti nonostante i giochi siano tutt’altro che conclusi sono già iniziate le svendite di terreni agricoli della Moldavia.

Diffusa dal locale Canal 5 e confermata dalla deputata di opposizione Irina Lozovan pare infatti che il Governo della Moldavia abbia definito con il Fondo di investimento USA BlackRock la vendita di molte centinaia di ettari di terreni nel nord del Paese.

Dopo la destabilizzazione dell’Ucraina ora tocca alla Moldavia

Un’operazione assolutamente identica a quella realizzata in Ucraina nel 2022 quando il Governo di Kiev aveva ceduto ben 170mila km2 di terreni agricoli alle società Cargill, Dupont e Monsanto controllate da Vanguard, BlackRock e Blackstone (vedi link: UCRAINA, Kiev ha venduto oltre il 50% dei suoi terreni coltivabili ).

Nel frattempo ecco un altro Paese da destabilizzare dopo Ucraina e Moldavia

Il referendum tenutosi in Moldavia è ancora tiepido, il ballottaggio alle presidenziali sempre in Moldavia avverrà Domenica prossima eppure è ormai definita l’imminente vittima della destabilizzazione euroatlantica e cioè la Georgia.

Alle operazioni in corso per destabilizzare questa ex Repubblica dell’Urss dedicheremo presto un’analisi specifica.

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