I lavoratori del porto di Pireo a fianco della Palestina
È recente la notizia di un’importante azione concreta dei lavoratori della Grecia per la Palestina e contro la guerra. I lavoratori del porto del Pireo in Grecia hanno effettuato poche ore fa il blocco del carico di un container di munizioni che stava per essere imbarcato sulla nave Maria Bull. Quella dei lavoratori del porto del Pireo in Grecia è stata la migliore azione concreta per la Palestina ed il Libano naturalmente senza togliere alcun merito alle centinaia di manifestazioni organizzate in Grecia contro la guerra sionista. Per tornare alla recente azione per Palestina e Libano e contro la guerra sionista, i lavoratori del porto del Pireo hanno risposto in massa all’appello lanciato dal sindacato Unione dei Lavoratori per la Movimentazione dei Container del Pireo (ENEDEP) determinato a non permettere “che il porto del Pireo diventi una base di partenza per la guerra: chiediamo qui e ora che cessi ogni coinvolgimento del nostro Paese nei conflitti”. L’appello lanciato dai lavoratori del porto del Pireo in Grecia e diretto contro la guerra sionista si è presto trasformato in un’importante azione concreta per Libano e Palestina ed è stato subito condiviso da molti portuali, lavoratori metalmeccanici, carpentieri portuali e studenti che in tal modo sono riusciti a realizzare il blocco del carico di un container di munizioni che stava per essere imbarcato sulla nave Maria Bull e destinato ad Israele.
I lavoratori del porto di Pireo: “Fuori gli assassini dal porto”
Questa determinante azione per Palestina e Libano è stata possibile esclusivamente grazie alla mobilitazione del Centro Lavoratori del Pireo, del Sindacato Metalmeccanici dell’Attica, dell’Industria di Riparazione Navale della Grecia e del Sindacato dei Falegnami Navali che hanno occupato le strade del porto del Pireo assieme ad organizzazioni locali, giovani e lavoratori COSCO. Dopo il blocco del container di munizioni è apparsa sul carico destinato ad Israele la scritta “Fuori gli assassini dal porto”. Il blocco del container di munizioni destinato ad Israele è una azione concreta dei lavoratori della Grecia per la Palestina e contro la guerra sionista e dimostra ancora una volta la forza enorme che i lavoratori organizzati hanno a livello transnazionale.
Una forza in grado, qualora esercitata in maniera continuativa, di ribaltare quanto deciso in merito a qualsiasi problema ed a qualsiasi livello dalle lobbies economiche globali. Per fortuna manifestazioni, non così grandi, ma rifiuto di caricare armi, si sono tenute anche in Italia, leggi Genova e Trieste per esempio, pero questa rimane la più grande contro la UE e i suoi sindacati confederati d’accordo in nome “dei lavoratori delle fabbriche di armi”, in Italia la zona del Bresciano per esempio; il silenzio della FIOM è devastante!
Resta, come sempre, naturalmente al Partito Comunista il ruolo centrale di organizzare i lavoratori, non solo della Grecia ma di tutti i Paesi coinvolti, in una azione concreta, quotidiana e permanente contro la guerra sionista e pro Palestina e Libano. La classe lavoratrice tutta si deve organizzare per sconfiggere il capitalismo, La UE e la NATO. Solo un’azione rivoluzionaria leninista può fare questo!
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