Stroncare il virus del Berlusconismo
“L’egemonia culturale è un concetto che indica le varie forme di «dominio» culturale e/o di «direzione intellettuale e morale» da parte di un gruppo o di una classe che sia in grado di imporre ad altri gruppi, attraverso pratiche quotidiane e credenze condivise, i propri punti di vista fino alla loro interiorizzazione, creando i presupposti per un complesso sistema di controllo.”
Non c’è migliore definizione, coniata dal compagno Antonio Gramsci, padre fondatore del PCI che profetizzò l’avvenire, non sol dell’Italia, ma anche dei popoli proletari impossibilitati ad unamrivoluzione bolscevica internazionale.
Sono soggiogati, appunto, dalle “egemonie culturali” che il potere borghese legato al capitalismo riesce a creare, intese come vera e propria controrivoluzione. Tale definizione serve per parlare oggi di questa data nefasta: il 30 settembre 1980.
Quel giorno nelle strade Italiane compaiono manifesti recanti la scritta “corri a casa in tutta fretta c’è il biscione che ti aspetta”.
Tutti pensano a uno scherzo goliardico, tipo settimanale “Il Male” per intenderci, invece è l’inizio, dopo il ventennio Mussoliniano di una delle più grandi egemonie culturali che tutt’ora ammorba l’Italia, la nascita di Canale 5 e del Berlusconismo.
Tornando a casa dal lavoro o dalla scuola sugli schermi dei televisori italiani in basso a destra capeggia il “Biscione”, che vuole rappresentare non solo la milanesità e il potere del denaro che quella città esprime, ma proprio le spire con cui un animale di questo tipo avvolgerà le menti italiane e estere sconvolgendo, di fatto, la società e i suoi stereotipi.
Quattordici giorni dopo, un’altra data nefasta metterà la cesura definitiva alla fine dei diritti costituzionali della classe lavoratrice, la famosa “Marcia dei 40 mila” a Torino.
Parlare di quelli del CAF ossia Craxi-Andreotti-Forlani e della “Milano da bere” che porterà a Tangentopoli non c’interessa, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.
Tutti sanno come è andata, Lenin diceva che quando la magistratura borghese si muove per condannare, lo fa solo per sostituire i reietti con altre nuove facce per mantenerne il potere, anzi per rafforzarlo, facendo credere al popolo di agire per suo conto.
Un ammorbamento che conosciamo bene noi comunisti! Oggi, non racconteremo i fatti giudiziali sui personaggi, tanto Berlusconi è ancora presente, potente ed ‘egemonico’, ma di come sia stato in grado di creare questa “egemonia culturale”.
Per prima cosa parliamo di alcuni fatti assodati: nel 1976 epoca del Compromesso Storico tra PCI e DC, tra Berlinguer e Andreotti insomma, fatto per la Nazione, come dissero, in assoluta sordina nasce Canale 10, prima tv via cavo per gli abitanti di Milano 2.
Degli appoggi politici di come sia stata costruita, ecc. ci sembra inutile parlare, sono gli atti a parlare, però la prima domanda è: “come hanno fatto gli italiani e non solo, a dimenticare tutto questo e anche di più?
È sufficiente affermare che sono state proprio quelle tv a contribuire all’ “oblio”?
Sicuramente è vero in parte e noi comunisti non lo neghiamo, ma guardando ancora più in fondo alla questione socio-culturale, dobbiamo constatare, qui veniamo alla seconda cosa, come le parole di Pier Paolo Pasolini sul consumismo materialistico e culturale fossero profetiche; perché fu proprio la sinistra a servire su un piatto d’argento l’egemonia culturale al Berlusconismo.
I nomi noi non abbiamo paura di farli perché i fatti li citano: la corrente migliorista capitanata dall’Amerikano Napolitano, guarda caso lui come tutti gli altri che distrussero il PCI erano stati nominati nei posti che contano proprio da Berlinguer! E pattarono pure con il potere degli “uomini” di Publitalia per la creazione di Fininvest diventata poi Mediaset e oggi a tutti gli effetti, c’è la RAISET.
A noi marxisti-leninisti importa poco il come siano arrivate le quantità industriali di soldi a Berlusconi, c’importa come politicamente i futuri dirigenti del PDS-DS-PD, abbiano contribuito a questa egemonia culturale populista, fascista, borghese, che ha imbruttito il Paese facendolo sprofondare in una delle più gravi crisi culturali dal primo Medio Evo in poi, laddove solo la Chiesa aveva il beneplacito di spiegare le cose, esattamente come hanno fatto le tv, creando così i nuovi Scribi che dai teleschermi da 41 anni imperversano facendo
“tendenze” e ammorbando menti e coscienze.
Terzo punto, ricordiamo come l’unica cosa che fu capace di creare la pseudo sinistra Prodiana per cercare di arginare il fenomeno fu “la Par Condicio”, uno dei tanti obbrobri scaturiti da questa gentaglia.
Nei Paesi socialisti, la scuola, l’educazione, la cultura a 360º rappresentano una delle prime voci dei bilanci statali, al contrario delle nazioni occidentali capitalistiche che, prendendo proprio spunto dal Reaganismo e dal Thatcherismo, degli anni ’80, hanno azzerato.
Per una cultura per il popolo, solo la rivoluzione socialista può ristabilire l’uguaglianza delle classi subalterne! W il comunismo!!!