Licenziamenti Kaufhof: scandalo Benko!
Chiusure e licenziamenti alla Galeria Kaufhof in Germania, lo scandalo si chiama Benko!
Più di 5.000 dei 17.400 rimanenti perderanno prima o poi il posto di lavoro! Questo e l’annuncio da parte di Galeria Kaufhof uno delle più grande catene commerciali in tutta la Germania. Gli membri del comitato esecutivo nazionale del sindacato del settore dei servizi Verdi parlano di un “giorno nero per i dipendenti della Galeria” lunedì, dopo che è trapelato dalla riunione straordinaria del consiglio di sorveglianza dell’azienda che 52 dei 129 grandi magazzini rimanenti saranno chiusi in due fasi. Già il 30 giugno di quest’anno saranno colpiti 21 negozi, tra cui quelli di Cottbus, Gelsenkirchen, Paderborn, due negozi di Amburgo e Norimberga. Le filiali berlinesi di Wilmersdorfer Strasse e Müllerstrasse, insieme ad altre 29 a Brema, Hanau e Oldenburg, chiuderanno definitivamente i battenti il 31 gennaio 2024.
In primo luogo, i dipendenti di GKK hanno rinunciato per anni a considerevoli componenti salariali, per poi trovarsi “ora senza lavoro come ringraziamento”. Già durante l’insolvenza del 2020, le case erano state chiuse e i creditori avevano rinunciato a molti soldi. Inoltre, lo Stato ha sostenuto GKK durante la pandemia della corona con due prestiti del Fondo di stabilizzazione economica per un totale di 680 milioni di euro. Il proprietario della Galeria, Signa-Holding del miliardario austriaco René Benko, invece, non ha partecipato nella misura richiesta alla necessaria ristrutturazione dell’azienda di grandi magazzini. Ricordiamoci che Rene Benko e proprietario della Signa Holding una società immobiliare (Fatturato annuale 25 miliardi!) e uno delle persone più ricche potenti/influenti di tutta l’Austria.
Le città non partono da zero, ma hanno idee e progetti “su come una nuova vita possa trasferirsi nei grandi magazzini: come sede universitaria o scolastica, con start-up, laboratori di coworking, studi di artisti o con servizi al cittadino, come casa multigenerazionale o edificio residenziale”, lo dice l’Associazione tedesca delle città. Fisicamente scompare, magari sul web resterà una piattaforma web della GKK o ci sarà l’idea di affittare i grandi magazzini vuoti al rivenditore online Amazon che sarà l’ennesimo attacco ai lavoratori da parte del liberismo totalitarista.
Noi come Partito Comunista – Federazione Estero sez. Enrico Olivetti condanniamo tutto questo e rivendichiamo tutta la nostra solidarietà a tutti gli operai della Galleria Kaufhof. Serve un piano di mantenimento da parte dello stato che salva i posti di lavori e nazionalizza questa azienda che e stata già salvata con soldi pubblici e quindi anche da parte di tutti cittadini.