Partito Comunista – Federazione Estero

18/04/2020 By Redazione Non attivi

Luis Sepúlveda la voce dei dimenticati

Causa della morte

La morte di Luis Sepúlveda: Lo scrittore cileno Luis Sepúlveda, autore di opere come Il vecchio che leggeva romanzi d’amore e Storia di un cane che insegnò ad un bambino la fedeltà, se n’è andato per sempre dopo aver lottato per più di 40 giorni con una polmonite associata al Covid-19. L’autore della Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare era stato infatti ricoverato il 29 febbraio, nel Hospital Universitario Central de Asturias (HUCA) di Oviedo, in Asturia, dove risiedeva da anni. Nelle ultime settimane il suo stato di salute si era sempre più deteriorato, anche a causa del sopraggiungere di ulteriori complicazioni a diversi organi vitali.

La giovinezza e l’incontro con il Che

Nipote di un anarchico andaluso che era imigrato in America Latina per sfuggire ad una condanna a morte, Luis Sepúlveda crebbe al Valparaíso, in Cile, dove già negli anni dell’istituto secondario iniziò a scrivere racconti e poesie. A quindici anni si scrisse alla Gioventù Comunista. Nel 1969 vinse il premio Casa de las Americas per il suo primo libro di racconti, Crónicas de Pedro Nadie. Dopo una breve esperienza a Mosca durante gli anni universitari, tornò in Cile, ma poco dopo ripartì, questa volta per la Bolivia, dove militò nell’Esercito di Liberazione Nazionale di Ernesto Ché Guevara.

Le torture subite dai militari di Pinochet

Tornato nuovamente in Cile entrò a far parte del Partito Socialista e della guardia personale del presidente Salvador Allende. Al momento del colpo di stato militare guidato da Pinochet, Sepúlveda si trovava nel palazzo presidenziale per difendere il suo presidente e le istituzioni democratiche del suo paese dalla barbarie fascista. Arrestato dai militari, fu prima torturato e poi rinchiuso sette mesi in una cella minuscola: una vera e propria gabbia, come l’ha più volte definita lo scrittore. Scarcerato per le pressioni di Amnesty Internetional, nel 1977 decise di lasciare il Cile: fu in Nicaragua, dove partecipò alla rivoluzione sandinista tra le file delle Brigate Internazionali Simon Bolivar, poi in Svezia, quindi in Germania ad Amburgo, dove lavorò come giornalista e scrittore di racconti, testi teatrali e romanzi.

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