
La nuova schiavitù
“In tutta Europa gli immigrati, regolari e irregolari, tengono in piedi settori vitali della società, ma la chiusura delle frontiere in questo periodo di emergenza sanitaria sta creando molteplici problemi. Articolo di Edith Pichler (Componente del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, Sociologa e professoressa all’Università di Potsdam) pubblicato dalla rivista online Neodemos, foro indipendente di osservazione, analisi e proposte per interventi di ordine politico.”
Di seguito il link dell’articolo:(www.sitocgie.com) Il primo di marzo di quest’anno e entrata in vigore la legge approvata dal parlamento tedesco sull’immigrazione. Questa legge prevede che, per colmare il bisogno di lavoratori, si potesse, oltre assumere manovalanza, assumere anche tecnici e laureati soprattutto scientifici.
La legge sconfitta dal COVID-19
L’arrivo del corona virus ha messo questa legge al tappeto: tutti i settori che usufruivano di lavoratori non tedeschi è collassato per l’impossibilita dell’arrivo degli stessi. Solo nell’agricoltura c’è bisogno di 300 mila lavoratori, la maggioranza che vengono dall’est, tanto che, nonostante la chiusura delle frontiere da parte della UE, il ministro dell’agricoltura ha deciso di farne entrare circa 4° mila dalla Romania invece che dalla Polonia come era consuetudine.
In maggio ne arriveranno altri sottoposti a visite. L’altro settore più colpito e quello dell’assistenza domiciliare, anche qui viaggiamo su cifre intorno alle 200 mila famiglie rimaste senza badante. La sinistra (Linke) tedesca ha chiesto che le badanti irregolari il 90% sono assunte in nero, possano passare i confini per aiutare le suddette famiglie.
Scrive la sociologa Pichler nell’articolo succitato articolo:” Da una parte il paese per anni ha tratto profitto dalla disponibilità di manodopera a basso prezzo, o “irregolare”, nella quotidianità delle famiglie e nei lavori agricoli (e lo stesso può dirsi della ristorazione, del settore delle pulizie, della logistica, e altri ancora).
Ma dall’altra parte, nonostante la crisi epidemica, la Germania mantiene inalterato il sistema di “regole” ai suoi confini.
Sta avvenendo che molti lavori che nel passato non avevano prestigio ed erano poco remunerati, ed erano svolti prevalentemente da stranieri, siano diventati improvvisamente importanti: si pensi al lavoro del personale ospedaliero infermieristico o anche con più basse qualifiche, al lavoro delle badanti e a quello dei lavoratori stagionali.
Viene spontaneo auspicare, per il futuro, un trattamento migliore per queste persone, che cercano dignità per sé stesse e contribuiscono, con il loro lavoro quotidiano, a rafforzare la dignità di tutti.
Come vediamo il capitalismo borghese anche nelle persone che stanno, diciamo così, a sinistra, deve ammettere che il conflitto capitale-lavoro ovverosia tra ricchi e poveri e al centro della nuova lotta di classe! Non ci sarà uscita a questo sistema liberista basato sul mero sfruttamento dell’uomo sull’uomo fino a che i comunisti non abbiamo preso in mano il potere.