Le donne nel mondo capitalista
Nel mondo capitalista e della proprietà privata, non ci sarà mai un emancipazione femminile su questioni di mera uguaglianza, istruzione, sanità.Nel mondo capitalista e della proprietà privata, non ci sarà mai un emancipazione femminile su questioni di mera uguaglianza, istruzione, sanità. I vari movimenti femministi in seno alla borghesia e i Governi, impegnandosi in battaglie più formali che sostanziali, in tutti questi anni non hanno mai avuto l’intenzione di risolvere i problemi riguardanti i diritti delle donne lavoratrici, questo perché la natura del capitalismo è basata sullo sfruttamento delle masse operaie, in primis proprio delle donne.
Le donne oltre a percepire il 16% in meno sul salario rispetto agli uomini, sono penalizzate dal lavoro in nero, fanno parte di quell’esercito di invisibili del lavoro sommerso, il numero delle colf, delle badanti, delle baby sitter, delle commesse delle shampiste, che lavorano in nero superano in tutta Europa i 12.000.000.
Quelle più ricattabili sono le mamme single e le donne appartenenti ai ceti sociali più poveri, che si vedono costrette ad accettare occupazioni sottopagate e in nero, pur di portare a casa un piatto di minestra, o per arrotondare le magre entrate a sostentamento della famiglia. In Italia si stima che il numero delle madri single che vivono in povertà assoluta sono l’11,8%.
Il numero delle badanti è delle colf che lavorano in nero è di 1.135.000. Alla Grecia spetta il triste primato delle donne occupate in nero, principalmente come, cameriere nelle caffetterie, negli alberghi, nei ristoranti e come badanti. Sono donne sia greche, che provenienti dalla Bulgaria, dall’Albania e dai paesi dell’est. La lista è lunga, il fenomeno è presente in tutti i paesi della UE,in Olanda come in Francia e via dicendo. In Germania 8 donne su 10 occupate come colf, badanti o baby sitter lavorano in nero, 2.900.000 famiglie tedesche usufruiscono dei servigi di queste donne, senza offrire loro una regolare assunzione.
Come donne della Federazione Estero del Partito Comunista, siamo contro tutti quei provvedimenti emanati ed osannati dai governi borghesi e dai vari movimenti femministi, i jobs act, i mini job, i part time, le elemosine che portano il nome di reddito a sostegno delle ragazze madri, delle donne disoccupate, e alle donne appartenenti ai ceti più deboli, eccetera, a cui tra l’altro ben poche hanno accesso, e che in realtà non fanno altro che alimentare l’esercito delle lavoratrici in nero, donne a cui sono negati tutti i diritti sociali, di assistenza sanitaria, di protezione della maternità, della prevenzione e del sostentamento della prole.
Le donne italiane immigrate all’estero, fanno parte dell’esercito delle lavoratrici in nero, donne fuggite dall’Italia alla ricerca di un occupazione. Come comuniste sappiamo benissimo qual è la radice di tutto questo male: è il capitalismo, e per combatterlo e rovesciarlo definitivamente, abbiamo le armi giuste, il Partito Comunista e la lotta di classe. La Società Socialista – Comunista è all’altezza dei nostri sogni, ed è l’unica in grado di realizzare le effettive necessità delle donne.
NON C’è VITTORIA NON C’è CONQUISTA SENZA UN GRANDE PARTITO COMUNISTA!