Le difficoltà di un lavoratore stagionale in Spagna
Sono residente in Spagna già da anni, e in questo periodo ho sempre lavorato in bar e ristoranti e anche nel settore di sicurezza privata, formandomi per creare un futuro lavorativo migliore.
In questi anni ho lavorato soprattutto con contratti stagionali come la maggior parte dei residenti, anche perché dove vivo io si è investita la maggior parte dell’economia nel turismo con una forte privatizzazione dei servizi e commercio. Molte persone quando finisce la stagione vanno in disoccupazione o perché la ditta chiude o perché scade il contratto.
La stagione passata con la crisi del covid-19 neanche è iniziata e per molti lavoratori stagionali è stato un incubo, perché la maggior parte lavorano solo stagionalmente e chi non accumulato il sufficiente nell’anno passato non può andare in disoccupazione con aiuti, solo pochi fortunati sono andati in cassa integrazione. Molte persone si sono viste sfruttate dalle grandi multinazionali come Amazon, sottopagati e con contratti a tempo determinato o temporanei.
Molte persone lavorando stagionalmente senza nessun tipo di aiuto statale sopravvivono con i propri piccoli risparmi e amici o parenti, però chi non ce la fa è dovuto rientrare in patria.
Le multinazionali e le privatizzazioni stanno sfruttando i lavoratori e impoverendoli sempre di più. Non creando uno sviluppo commerciale alternativo si rischia di impoverire e privare di un futuro economico molti, che sono costretti a chiudere piccole e medie imprese locali.