Francia: lavoratrici contro Macron e padronato
Francia : Lavoratrici contro macronato e padronato !
“Il cambiamento di un’epoca storica si può definire sempre dal progresso femminile verso la libertà, perché qui, nel rapporto della donna con l’uomo, del debole con il forte, appare nel modo più evidente la vittoria della natura umana sulla brutalità. Il grado dell’emancipazione femminile è la misura naturale dell’emancipazione universale“.
Dal 20 marzo 2023, giorno in cui militanti del sindacato CGT sono arrivati per bloccare l’impresa di vestiti per bambini nell’ambito della battaglia contro la riforma delle pensioni, le lavoratrici di Vertbaudet che si trova a Marquette-lez-Lille, nel nord, si riuniscono regolarmente in assemblee per lo sciopero per aumenti salariali. Un’ottantina (un quarto del personale della ditta) è presente giorno e notte sul luogo di lavoro, sono sostenute dalla popolazione francese, dal sindacato CGT, dal PRCF e da altri partiti comunisti.
Malgrado la forte inflazione e l’innalzamento dei profitti durante la crisi sanitaria (Questa ditta, prima piattaforma europea di e-commercio per bambini vende vestiti, mobili e materiale per bambini online), non c’è nessuna proposta di aumento salariale , solo qualche premio straordinario. Le lavoratrici rifiutano di continuare ad alzarsi alle 4 per un lavoro che non permette nemmeno di sfamare la famiglia, di pagare gli asili nido, le bollette delle energie, per un lavoro che degrada la salute (pacchi pesanti, 20 km di percorso al giorno,ecc). Con i salari che non oltrepassano 1500 euro anche dopo 20 o 30 anni di lavoro nella ditta che appartiene al fondo d’investimento Equistone Partners Europe ed ha fatto più di 11 milioni di euro di benefici l’anno scorso, non capiscono il rifiuto di aumentare il salario di 150 euro al mese al minimo e di assumere personale per condizioni decenti.
Oltre al boicottaggio dei prodotti Vertbaudet, la CGT potrebbe mettere in moto i suoi 600 000 militanti per sostenere questa lotta legata a quella contro la riforma delle pensioni.
Malgrado una direzione imprenditoriale altezzosa, disprezzante e sessista [« Vogliono un aumento ? Crepino !” ; “Le lavoratrici ? È come la sodomia, se non si mette la vaselina, si bloccano !”], la lotta non indebolisce. Malgrado le minacce alle sindacaliste, malgrado l’uso e abuso di personale interinale per stroncare lo sciopero, malgrado la repressione violenta dei poliziotti che hanno ferito una scioperante, arrestato due sindacalisti costretti a rimanere 35 ore nel commissariato, malgrado il finto rapimento fascisteggiante di un altro sindacalista picchiato e derubato, malgrado le lettere di convocazione per un possibile licenziamento, la lotta continua.
Solo il rapporto di forza può dare voce alla classe operaia contro l’oligarchia del macronato con le sue leggi inique contro giovani, lavoratori e pensionati e contro quella del padronato che calpesta i diritti sociali delle lavoratrici e dei lavoratori che fanno girare il paese.
Si potrebbe adattare così qualche canto delle manifestazioni : « Per l’onore delle lavoratrici, per un mondo migliore… Patriarcato al fuoco, macronato e padronato in mezzo… ».
Questa lunga lotta è finita il 2 giugno scorso con un accordo tra il sindacato CGT e la direzione della ditta. Comprende un aumento generale dei salari per le operaie, gli operai e impiegati del gruppo, che vanno da 90 a 140 netti mensili, l’assunzione di 30 interinali in contratti a tempo indeterminato e nessuna sanzione disciplinare o finanziaria contro le lavoratrici in sciopero.
«Abbiamo saputo resistere a questa ondata di violenza e di disprezzo, e ringraziamo calorosamente tutta la CGT, e al di là di tutti i sostegni cittadini, associativi e politici, senza i quali la nostra lotta sarebbe stata schiacciata».
Le dipendenti concludono riconoscendo che la lotta è stata durissima, ma, secondo loro, alcuni segnali lasciano intendere che hanno aperto una porta per le lavoratrici e i lavoratori in Francia. Il modo migliore per salutare la vittoria è sfondare questa porta, per guadagnare ovunque sui salari e per far retrocedere il governo sulla riforma delle pensioni.
La commissione Donne e tutta la Federazione Estero sezione Enrico Olivetti del PC sostengono tutte le lotte di classe.
« Pour l’honneur des travailleuses / Et pour une vie merveilleuse / Nous, on est là ! »
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