
La SuperFarnesina: privatizzazione del sistema consolare
La Federazione Estero del Partito Comunista denuncia la creazione della SuperFarnesina, ministero il cui peso è stato accresciuto in modo esponenziale con le nuove competenze economiche in materia di sostegno all’internazionalizzazione. In queste condizioni, la rete consolare privatizzata non è più destinata ad agevolare la vita degli espatriati bensì a trarre profitto con i servizi ormai a pagamento come il rinnovo del passaporto presso un consolato, ad esempio. Si tratta solo di un’entità borghese che ridistribuisce a certi imprenditori. L’80% degli italiani all’estero è di origine proletaria. Una minoranza parte con già in tasca un contratto di lavoro valido. Purtroppo, queste istituzioni diplomatiche all’estero sono lo specchio di quelle che si trovano in patria. Sono lontane dalle esigenze dei lavoratori. Inoltre, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE¹) ritiene che il futuro dei programmi formativi delle giovani generazioni di italiani e italodiscendenti sia ipotecato dalla mancata offerta scolastica e culturale come se si trattasse di una merce qualsiasi da svendere. In che cosa consiste il suo ruolo di consulenza se si accontenta di lamentarsi senza proporre soluzioni concrete a favore di tutti gli espatriati e non solo di una minoranza agiata? Che cosa propone per valorizzare la lingua italiana considerata la punta di diamante della cultura italiana all’estero?
Dato che l’Italia è uno dei paesi al mondo con il maggior numero di cittadini residenti fuori dai confini nazionali, la Federazione Estero del Partito Comunista considera che è una necessità assoluta tutelare questi quasi 8 milioni di cittadini in tutte le loro sfaccettature, con dei veri servizi pubblici efficienti come l’orientamento e l’assistenza, l’informazione e la formazione, l’accompagnamento per la migliore integrazione nei paesi d’arrivo.