I problemi di una piccola imprenditrice italiana in Spagna
Sono una piccola imprenditrice italiana residente in Spagna da quasi trent’anni. Attualmente, sono titolare di un commercio come lavoratrice indipendente, nel settore della ristorazione. Questo settore, insieme a quello turistico, è probabilmente uno dei più colpiti dalla crisi economica legata all’esplosione della pandemia.
La mia esperienza personale mi porta a preferire la gestione del governo centrale rispetto al governo regionale della Comunidad Valenciana, dove risiedo e svolgo la mia attività. Durante la prima ondata e relativa quarantena imposta su tutto il territorio nazionale, il governo ha stabilito una serie di aiuti per piccole e medie aziende, estese anche agli imprenditori autonomi. Tali aiuti consistevano nel rimborso o addirittura nell’annullamento delle spese relative alla partita IVA per tutto il periodo di stato d’allarme e confinamento assoluto. Inoltre, per le attività obbligate a chiudere per decreto, era previsto un indennizzo di circa 700€ mensili. Questi aiuti sono arrivati puntualmente, grazie anche a un procedimento di richiesta molto semplice tramite la pagina web della Mutua.
Per quanto riguarda invece gli aiuti promessi dal governo regionale, il procedimento era un po’ più complicato (appuntamento telematico, assegnazione in base al momento della richiesta e con un limite imposto dall’importo totale disponibile). Così, molti professionisti e piccoli imprenditori sono rimasti fuori dalla distribuzione per qualche minuto. Una situazione che lascia l’amaro in bocca. In un secondo momento, sono stati messi a disposizione degli aiuti specifici per lavoratori indipendenti che avessero subito perdite almeno del 75% rispetto al loro fatturato annuale precedente, previa giustificazione.
Da parte della Camera di Commercio italiana, non ho notizia di nessun aiuto diretto ai residenti italiani, ma d’altronde da quando ho iniziato la mia attività nel 2015, nessuno si è mai messo in contatto con me da parte delle istituzioni italiane in Spagna. Per quanto riguarda eventuali sostegni dal Consolato, stessa situazione. Circa un paio di anni fa, avevo contattato una rivista online legata a un blog che si occupava di notizie sulle aziende italiane in Spagna, ma l’unica proposta che avevo ottenuto (dalle pur gentilissime redattrici) era relativa a pubblicità a pagamento, che ovviamente avevo declinato.
Attualmente, le misure restrittive stabilite nella Comunidad Valenciana strozzano il piccolo imprenditore, senza offrirgli alternative di sostegno economico valide che gli permettano di superare questo periodo duro che mette alla prova anche le economie più solide.