Gestazione per altri ad nauseam
GESTAZIONE PER ALTRI AD NAUSEAM!
“Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio, di traffico, e poteva essere alienato” (K. Marx).
L’oggettificazione del corpo femminile nella pratica dell’utero in affitto
La pratica dell’utero in affitto equivale alla disumana riduzione del corpo della donna ad oggetto di merce. Purtroppo non ci sorprende in questa società neoliberista che si autodefinisce come sola paladina della libertà. In realtà, è la libertà del ceto sociale abbiente ed è sempre a discapito di coloro che non posseggono. I desideri dei borghesi non sono automatici diritti per questa borghesia.
La mercificazione dell’utero in affitto in Ucraina
Come si evince dall’articolo “ Nella clinica di Kiev della [maternità] surrogata – Nemmeno i missili ci hanno fermato” pubblicato il 16 giugno 2023 nel giornale La Repubblica, le donne ucraine costrette a mercificare il loro utero correndo gravi rischi di salute lo fanno semplicemente per disperazione, poiché non hanno altro modo per guadagnarsi da vivere.
In Ucraina, “mecca della procreazione assistita a livello mondiale”, nella clinica BioTexCom di Kiev, descritta come “un hub di procreazione”, “gli stranieri continuano a venire attualmente da Spagna, Italia, Bulgaria, Romania, Inghilterra e Argentina”. Vengono accolti a braccia aperte per 60-65 000 euro, noncuranti della madre biologica che riceve solo 14 000 euro a bambino, malgrado il contesto di guerra e la proibizione della gestazione per altri nei loro paesi.
Gravi rischi di salute: Donne ucraine costrette alla gestazione per altri
Fa venire la nausea la testimonianza di Olga divorziata con due figli “naturali” che ha già partorito altre due volte per altri e pronta per una terza gravidanza rischiando la salute, per tentare di uscire da una situazione di povertà.
L’eldorado del mercato della riproduzione in Ucraina
Ecco la grande libertà offerta dall’Occidente capitalista! I diritti delle donne e dei bambini sono rispettati nell’Ucraina diventata eldorado del mercato della riproduzione (da quando India e Tailandia hanno chiuso ai cosiddetti clienti internazionali) ?
Il parlamento europeo ha appena votato a favore dell’entrata dell’Ucraina nell’Unione Europea. Oltre all’avvio verso una guerra mondiale, significa anche dare il beneplacito alla reificazione dell’utero delle donne precarie e alla cancellazione delle origini dei figli.
Capitalismo, guerra e cancellazione delle origini dei figli
Questa distopia del capitalismo odierno in cui non c’è limite all’oggettificazione né allo sfruttamento viene travestita da questo giornale come un… qualcosa… che andrebbe difeso, ed il contesto della guerra viene visto solo come qualche ostacolo al settore della compravendita dei bambini. Così si tratta di un apparato mediatico a favore della mercificazione femminile e infantile per impedire ai lettori di riflettere su questo problema prevalentemente sociale.
La lotta contro la gestazione per altri e l’appoggio mediatico
Le donne non devono essere lavoratrici della pancia in nessun campo, che sia nella pornografia, nella prostituzione, nella schiavitù o nell’esportazione dei bambini. Nessuno deve trarre profitto da condizioni di povertà altrui! Cosa farà di concreto la giustizia italiana se la gestazione per altri diventa ‘reato universale’ il 19 giugno, data del voto in parlamento allorché è già vietata dal 2005? Davvero questa legge “disincentiverà il ricorso a questa pratica, fermando il turismo procreativo e più in generale questo mercato’’ come sembra affermarlo FDI ?
Un appello alla giustizia e alla dignità delle donne
La Commissione Donne del Partito Comunista sezione Enrico Olivetti insieme a tutta la Federazione Estero condanna questa pratica che non ha niente a che vedere con la maternità, che può essere qualificata solo come disumana, e condanna l’altrettanto disumano appoggio del quotidiano che chiaramente ha a cuore la libertà delle donne a patto che non vada contro ai voleri del sistema di barbarie neoliberista.
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