Germania : 2 milioni senza qualifiche
Germania: più di 2,5 milioni di giovani senza qualifiche professionali!
Il sistema educativo tedesco aiuta sempre meno giovani a completare la propria formazione professionale. Più di 2,5 milioni di giovani tra i 20 e i 34 anni non hanno una qualifica professionale. Questo proviene da una bozza del nuovo “Rapporto sulla formazione professionale” del governo federale tedesco. La tendenza è già chiara nell’attuale rapporto sulla formazione professionale. Il numero di lavoratori non qualificati tra i giovani adulti è in aumento dal 2015. A quel tempo, 1,9 milioni di persone erano prive di formazione professionale, il che corrispondeva a una quota del 13,2% nella fascia di età compresa tra i 20 e i 34 anni. Poi, nel 2020, sono stati colpiti 2,3 milioni di giovani, il 15,5% della coorte di età. Un anno dopo, la percentuale era già del 17%.
Le cause dello sviluppo sono molteplici. Si parte da un numero relativamente alto di giovani che terminano la scuola senza un diploma di scuola media inferiore e che quindi hanno poche possibilità di trovare un apprendistato. Secondo uno studio della Fondazione Bertelsmann, i cui risultati sono stati pubblicati a marzo, nel 2021 circa 47.500 giovani hanno terminato la scuola senza un certificato. Si tratta di circa il 6% della coorte. Dal 2011, il tasso si è mantenuto all’incirca a questo livello.
La scorsa settimana, l’Ufficio federale di statistica ha riportato un record negativo del mercato della formazione: alla fine dello scorso anno, 1,2 milioni di persone erano in formazione, la cifra più bassa dallo scioglimento della DDR (la Repubblica Democratica Tedesca). Rispetto all’anno precedente, il numero di apprendisti è diminuito di 39.500 unità. Tuttavia, il numero di nuovi contratti di formazione nel 2022 è aumentato dello 0,6%, raggiungendo le 468.900 persone rispetto all’anno precedente. Tuttavia, non ha raggiunto il livello degli anni precedenti alla pandemia. Secondo l’Ufficio federale di statistica, nel 2019 sono stati firmati 510.900 nuovi contratti, mentre nel 2011 la cifra era addirittura superiore a 560.000. Anche la scarsa integrazione dei bambini e dei giovani provenienti da famiglie di rifugiati svolge un ruolo importante. Tra i giovani tra i 20 e i 34 anni che non sono nati e cresciuti in Germania, quasi un quinto non ha un’istruzione. Tra i coetanei senza background migratorio, questo vale solo per uno su dieci.
La parte del capitale, invece, vede grandi riserve nell’orientamento professionale nelle scuole. Questo deve essere migliorato in modo che un maggior numero di giovani sia interessato alla formazione duale in impresa e a scuola. Associazioni come la BDI sottolineano regolarmente l’alto tasso di abbandono scolastico. Quasi un quarto degli apprendisti ha abbandonato la formazione nel 2020.
Tale degrado dell’istruzione professionale non mostra altro che ciò che, in realtà, l’élite totalitarista globalista vuole: le future generazioni devono avere le menti vuote e funzionare sul modo individualistico (invece del modo collettivo per ottenere avanzate sociali) quindi l’esistenza di una degna formazione professionale non è affatto auspicabile per loro che mirano alla mercificazione dei lavoratori.
Per fare in modo che, invece, i giovani continuino ad essere formati in buone condizioni, serve da parte dello stato anche un piano di mantenimento, che si potrebbe risolvere per esempio con lo strumento del salario minimo che garantisce ai giovani di studiare serenamente per avere un futuro dignitoso.
La Federazione Estero sez. Enrico Olivetti del Partito Comunista condanna la situazione attuale in cui tanti giovani sopravvivono soltanto e vuole ricordare a tutti i cittadini che vivono in Germania che un’altra Germania esisteva, quella che garantiva a tutti e ai giovani in particolare i diritti sociali: si chiamava la DDR. Ed è tuttora possibile che esista di nuovo uno stato sovrano degli operai. Socialismo o barbarie!