

Intervista al compagno Gabriel della nostra cellula tedesca
Intervista a Gabriel, della cellula tedesca della Federazione Estero, in partenza per una formazione a Cuba
Parlaci un po’ di te, Gabriel.
Innanzitutto grazie a voi per la possibilità di essere intervistato da questa federazione. Sono nato a Monaco di Baviera (GER) e ho 28 anni.
Attualmente vivo in un piccolo villaggio nella Provincia di Freising, vicino a Monaco. Dato che sono cresciuto in Baviera, ho fatto le mie formazioni lì, la prima da commercialista e poi da educatore : ho già lavorato in diverse strutture con bambini e adolescenti.
D: Che cosa nel tuo percorso ti ha avvicinato fino a condividere e farne parte dell’ideale comunista, tanto da essere un militante della Federazione Estero del Partito Comunista?
R: In primis devo dire onestamente che mi sentivo deluso da molte forze politiche, soprattutto di sinistra che seguivo da lontano, su temi che per me erano fondamentali (per es. l’uscita dalla Nato, UE, diritti sociali ecc.) Poi, negli ultimi anni, soprattutto durante la pandemia del covid, mi sono accorto che l’equilibrio tra la politica e il potere della finanza era cambiato.
La politica non ha più in mano il controllo delle loro decisioni e il potere finanziario in occidente decide praticamente da solo le mosse politiche. Questo mi ha portato a quel ragionamento, che ci serve un cambio per un sistema socialista. Come idee politiche, mi sentivo molto vicino al PC di Marco Rizzo che seguivo già molto quando non ero ancora militante; perciò, ho deciso di aderire al PC Estero.
D: Veniamo al motivo di questa chiacchierata e cioè raccontaci dell’esperienza che farai a breve, a Cuba, come ne sei venuto a conoscenza, perché ti ha interessato.
R: Ne ero venuto a conoscenza tramite il giornale tedesco “Junge Welt” che faceva un’intervista in diretta su Facebook dove parlava uno dei responsabili della associazione di amicizia “BRD – Kuba” che raccontava anche del loro progetto “Tamara Bunke” che organizzano insieme con la SDAJ (Gioventù operaia socialista). Ogni 6/7 mesi, un gruppo di ca. 8-10 persone parte per Cuba per studiare, formarsi, informarsi sulla tematica dell’embargo economico che Cuba subisce da più di sessanta anni.
Innanzitutto, c’è anche la possibilità di formarsi meglio dal punto di vista marxista/socialista e sulle dinamiche economiche e sociali che vengono adatte in questo paese.
Le ragioni per fare questo viaggio erano le seguenti, mi interessavano molto l’America latina e le dinamiche politiche in vari paesi come Cuba. Poi anche avere la possibilità di viaggiare in uno degli ultimi paesi rimasti al mondo che si può dichiarare ancora un paese “realsocialista” e che sta resistendo contro questo embargo infame e illegale e si impone contro l’imperialismo degli USA.
Al di là, volevo col mio viaggio anche smascherare la mala informazione, che viene fatta alla gente in occidente che pensa che in Cuba non esiste democrazia o che la gente non ha abbastanza diritti ecc. E fare informazione sulle battaglie vinte da questo piccolo paese, come per esempio, pieni diritti sociali, sanità pubblica o la gestione pandemica del Covid – 19.
D: Con quale bagaglio culturale immagini di tornare?
R: Spero di tornare con più risorse culturali, sia dal punto di vista umano, perché mi interessa molto come vivono i cittadini cubani nella loro vita quotidiana, come è la loro mentalità e come cercano di risolvere i problemi. E dal punto di vista politico sulla questione di sistema e modello di vita, cercherò con lo studio di formarmi e capire meglio come è possibile costruire una società basata sull’essere umano e non sul profitto.
Grazie ancora Gabriel e ad una prossima chiacchierata, ma stavolta direttamente da Cuba!
Grazie a voi! È stato un onore essere intervistato dalla Federazione Estero del PC. Alla prossima, volentieri da Cuba, HLVS!